giovedì 26 marzo 2015

Expo Milano 2015

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L'Expo 2015 (ufficialmente esposizione Universale Milano 2015, Italia),  avrà luogo a Milano tra il 1º maggio e il 31 ottobre2015. L'esposizione è organizzata da Expo 2015 S.p.A società costituita dal Governo Italiano, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Milano, dal Comune di Milano e dalla di commercio di Milano.


Risultati immagini per Il tema proposto dall'Expo

Il tema proposto dall'Expo in Italia è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e vuole includere tutto ciò che riguarda l'alimentazione.

giovedì 29 gennaio 2015

articolo 3.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge,

 senza distinzione di sesso,

 di razza, 

di lingua,


 di religione di opinioni politiche,

 di condizioni personali e sociali.


E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

giovedì 22 gennaio 2015

L'Acqua.



La schematizzazione dei contenuti al interno di un
testo può essere a volte determinante per la migliore
esposizione degli stessi e per facilitarne la lettura e
l’apprendimento. schemi e mappe concettuali, oltre
a sintetizzare i contenuti, possono mettere in evidenza
le relazioni tra i vari argomenti individuando immediatamente
i collegamenti logici che talvolta sono difficili da spiegare,
se non usano lunghi giri di parole.
Word permette di realizzare velocemente schemi e diagrammi
Di flusso che ben si presentano ad illustrare nel dettaglio anche
Procedure complesse.

Per creare uno schema, procedi prima a costruire una bozza
Su carta in modo da identificare bene tutti i vari elementi dello schema
E la direzione delle varie frecce per indicare il flusso.






venerdì 16 gennaio 2015

Albert Einstein andava male a scuola?



 E' ormai parte della cultura di ognuno di noi, almeno una volta nella vita vi sarete sentiti dire: ”Non importa per il brutto voto, pensa ad Einstein che andava male a scuola e poi si è rivelato un genio!” o “Einstein è stato bocciato perché non andava bene in matematica”. Se la risposta alla domanda del titolo fosse sì e tutto questo fosse vero, ci saluteremmo già adesso. Invece, la risposta è un sonoro NO.
Nato a Ulma il 14 marzo 1879 da Hermann Einstein e Pauline Koch, di famiglia ebrea, Albert Einstein destò fin dalla nascita preoccupazioni nei genitori per la strana forma del cranio, come ci viene riportato dalla sorella Maria, poiché induceva in essi il timore di un ritardo mentale del bambino. Tale paura venne alimentata anche dal fatto che il giovane Albert non parlò fino all’età di tre anni, e quando iniziò mantenne fino a 7 anni l’abitudine di ripetere ogni frase a se stesso a bassa voce (come per fare una prova) prima di pronunciarla ad alta voce. Frequentò una scuola elementare cattolica su insistenza della madre. Nonostante la dislessia, e il fatto che imparò a leggere solo a 9 anni, il piccolo Albert mostrava segni di grande intelligenza, come testimonia la madre Pauline in una lettera a una parente: “Ieri Albert ha ricevuto la pagella, è nuovamente il primo della classe“. La predisposizione per la matematica e la fisica si palesò molto precocemente: uno degli aneddoti che più vengono raccontati è quello riguardante la bussola tascabile che il padre mostrò al giovane Albert all’età di cinque anni, mentre era malato a letto. In tale occasione, egli si rese conto che qualcosa nello spazio “vuoto” agiva sull’ago spostandolo in direzione del nord, e avrebbe descritto in seguito quest’esperienza come una delle più rivelatrici della sua vita. Fin da giovane ebbe però un tallone d’Achille, da lui stesso descritto: la memoria. Questo problema non lo abbandonò mai, tanto che quando era già uno scienziato riverito in tutto il mondo non si vergognava di avere nel suo studio una lavagna con sopra scritte le tabelline. Negli stessi anni, a un giornalista sbalordito per la sua abitudine di non imparare a memoria il proprio numero di telefono, replicò assai seriamente che il suo cervello era troppo prezioso per occuparlo a mandare a memoria numeri che poteva benissimo scrivere sulla sua agenda, e che solo uno sciocco l’avrebbe intasato con dati del tutto inutili.
A 10 anni iniziò a frequentare il Luitpold Gymnasium, trovandosi ben poco a suo agio col sistema scolastico ma ottenendo comunque buoni voti, soprattutto in latino e matematica, che aveva studiato fin da piccolo con un amico di famiglia, Max Talmud, uno studente di medicina povero proveniente dalla Polonia con cui la famiglia di Einstein divideva il pranzo il giovedì. Di matematica, inoltre, spesso lo zio Jakob lo metteva alla prova con problemi che lui risolveva brillantemente.
La famiglia del giovane Einstein fu costretta a spostarsi spesso per problemi economici (il padre era imprenditore di macchinari elettrici), fin dai suoi primi mesi di vita: prima Monaco, poi a 5 anni Pavia, a 7 Berna e infine a 15 anni Milano, dove all’iniziò non seguì i parenti per terminare gli studi. Li abbandonò però poi poco dopo perché non sopportava più la rigidità delle scuole tedesche dell’epoca, dove discuteva di continuo con gli insegnanti, criticando le regole della geometria degli antichi greci e le leggi della fisica allora note. I suoi professori non furono certo rattristati del suo abbandono, visto che il giovane Albert era decisamente una patata bollente molto difficile da gestire: i biografi riportano molte delle frasi che gli vennero indirizzate, come “Tu hai un difetto: non ti si può dire niente” o “Con la sua sola presenza lei distrugge il rispetto della classe nei miei confronti“.
Sempre nel 1901 rinunciò alla cittadinanza tedesca per evitare il servizio militare, per cui nutriva una decisa avversione, e per non sembrare perciò un disertore. Data l’impossibilità di ottenere celermente la cittadinanza di un altro Paese, egli rimase apolide per i sei anni successivi, fino a quando divenne cittadino svizzero.
Iniziò a studiare per conto proprio, ed è a questo punto che entra in gioco un’altro fattore della leggenda metropolitana:come poteva Einstein essere uno studente eccellente se nel 1895 fallì l’esame d’ingresso presso il Politecnico di Zurigo? A riguardo vanno però messi in evidenza alcuni aspetti. Nel 1895 Albert era sedicenne, non aveva perciò l’età minima richiesta né il diploma necessario. Inoltre, non fallì perché avesse lacune in matematica e fisica (materie, anzi, in cui ricevette voti eccellenti), ma per l‘insufficienza nelle materie letterarie.